Il recupero delle perdite derivanti da investimenti finanziari rappresenta un tema che crea più di qualche grattacapo agli investitori. La complessità della materie richiedere un approfondimento su ciascun strumento in quanto la regolamentazione non è univoca.
Le tipologie di reddito che possono generarsi da investimenti finanziari sono due:
- Redditi da capitale
- Redditi diversi
I redditi da capitale vengono sempre tassati, mentre i redditi diversi sono soggetti a compensazione con perdite pregresse.
Questo schema riassume ciascuna tipologie di reddito derivante dai vari strumenti finanziari e ci dice a quale delle due categorie appartiene.
In termini di aliquote invece i redditi prodotti da titoli di Stato, sia con riferimento a cedole che plusvalenze, sono assoggettati ad un’aliquota del 12,50% mentre i redditi prodotti da qualsiasi altro strumento finanziario vengono tassati al 26%.
Le perdite invece, a prescindere da quale strumento vengano originate, creano sempre delle minusvalenze recuperabili. Naturalmente il recupero deve avvenire entro un periodo predeterminato pari all’anno in corso più i 4 anni successivi.
Lo schema chiarisce bene per ciascun strumento finanziario quali sono i redditi prodotti. Uno strumento particolarmente incline a strategie di recupero sono i certificati di investimento i quali producono sempre redditi diversi quindi compensabili. In particolare, sono l’unico strumento finanziario a consentire anche la compensazione delle cedole, anche se di natura incondizionata.
Come gestire lo zainetto fiscale?
Sicuramente la prima azione è quella di fare una ricognizione delle minusvalenze presenti tra le diverse banche in cui si sono effettuati investimenti negli ultimi anni. Spesso i risparmiatori non hanno consapevolezza di averne accumulate, proprio perché non si ha una conoscenza completa della materia. Avviene infatti che pur avendo realizzato un risultato di gestione complessivamente positivo, siano state chiuse in perdita alcune posizioni generando minusvalenze recuperabili.
La ricognizione dello zainetto fiscale è finalizzata a creare un quadro con cui si quantificano le minusvalenze da recuperare suddividendole per arco temporale. Il suggerimento è quello possibilmente di accorpare tali minusvalenze in un unico istituto di credito non disperdendo cosi le energie. A questo punto sarà possibile metter in atto una programmazione specifica. Questo consente di individuare strumenti più appropriati, che se acquistati in un lasso temporale opportuno permettono di governare maggiormente i rischi e ottenere maggior probabilità di efficacia;
Con l’analisi effettuata si riuscirà a stimare l’effettiva probabilità di recupero e quantificare un’eventuale ulteriore liquidità per raggiungere l’obiettivo. In alcuni casi la situazione è di facile recupero, in altre invece è preferibile destinare una parte della liquidità al recupero ed altra a strumenti finanziari che pur non prevedendo la possibilità di compensare le minusvalenze hanno maggiori probabilità di rendimento pur dovendoci pagare la tassazione.
I tempi di avvio della strategia sono fondamentali. Considerando la possibilità di recupero nell’esercizio in corso più i 4 successivi, la strategia ideale è selezionare investimenti che hanno una durata che termina al ridosso delle scadenze presenti nello zainetto più lontane. Questo non è sempre possibile in quanto potremmo iniziare a gestire la situazione in un momento già maturo e avere delle scadenze già a breve.
ERRORI DA EVITARE
Ci sono investitori che vivono eternamente con il pallino di effettuare esclusivamente investimenti finalizzati al recupero delle minusvalenze, peraltro con una selezioni di strumenti ad elevato rischio finalizzati a rendimento nel breve termine.
La frenesia della strategia non si sposa con le caratteristiche dei mercati finanziari e finisce per compromettere ulteriormente lo stato di salute de portafoglio generando ulteriori perdite.
Fondamentale de quindi una ricognizione della posizione per attuare strategie sostenibili di recupero.
PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
In termini di pianificazione finanziaria il recupero delle minusvalenze sicuramente rappresenta un aspetto fondamentale ma non esclusivo. Una corretta pianificazione finanziaria non può prescindere da strumenti come fondi ed ETF che pur non compensando precedenti perdite statisticamente sono per i piccoli risparmiatori gli strumenti che generano più utili proprio perché a gestione (attiva o passiva) di panieri più ampi. Di conseguenza la strategia deve privilegiare sempre l’ottenimento di risultati positivi nel complesso.