Le fasi di una corretta pianificazione finanziaria

23 Agosto 2021 Gianrocco Mecca

La pianificazione finanziaria è un processo che parte dall’analisi di alcune informazioni personali e familiari che riguardano dati come età, propensione al risparmio, composizione nucleo familiari e definendo una serie di obiettivi (ben determinati con relativo arco temporale) consente ad un professionista di individuare una serie di azioni per raggiungerli.

Una corretta pianificazione finanziaria oltre che riguardare l’allocazione dello stock di ricchezza attuale dovrà occuparsi anche di effettuare un’analisi della situazione debitoria del soggetto (cercando di ridurre il più possibile le inefficienze), un’analisi previdenziale, un’analisi della copertura dei rischi il tutto in coerenza con gli obiettivi e i fabbisogni dichiarati.

Naturalmente nel corso del tempo la situazione di partenza e le esigenze mutano di conseguenza sarà importante di volta in volta attuare delle variazioni per rendere il piano sempre aggiornato.

 

PROFILO PERSONALE E PROFESSIONALE

 

Le prime informazioni da acquisire nella pianificazione finanziaria è l’attività professionale con relativo inquadramento del nostro interlocutore e la sua età anagrafica. Ma poiché gli obiettivi finanziari di un soggetto non riguardano solo se stesso ma anche le persone che intende tutelare è fondamentale acquisire informazioni analoghe sulla proprio famiglie o su altri soggetti in qualche modo legati da aspettative comuni.

 

REDDITO E PATRIMONIO

 

Sempre in riferimento a se e alla propria famiglia è fondamentale comprendere anche la composizione  del patrimonio attuale  del reddito disponibile.

Per quanto concerne il reddito oltre ai guadagni netti percepiti è fondamentale conoscere anche le capacità di risparmio annuali. Lo stock di risparmio va annualmente a sommarsi al patrimonio.

Sul patrimonio lo distinguiamo in due categorie

  • IMMOBILIARE: dove annoteremo per ciascun immobile una serie di elementi quali il valore dello stesso ed in caso di acquisto con mutuo anche il debito residuo, rata che paghiamo, quanti anni mancano ed anche altri due valori non meno importanti che sono le tasse che abbiamo su tali immobili e il reddito che ci produce nel caso sia concesso in locazione.

Queste informazioni  ci consentono nel caso di mutuo di capire se il nostro finanziamento è coerente alle condizioni di mercato attuale. Da diversi anni il costo dei mutui è in rapida discesa ed è fondamentale mediante meccanismi quali rinegoziazione o surroga allineare il tasso che paghiamo quanto più possibile al livello di mercato. Parliamo alle volte di risparmi notevoli considerato i valori importanti dei mutui, che possiamo efficientare andandoli poi ad impiegare in altri strumenti.

  • MOBILIARE: in tale caso dobbiamo dettagliare la composizione del patrimonio tra liquidità, investimenti a medio lungo termine, trading (operazioni a breve termine ad alto potenziale di rischio/rendimento), previdenza.

Reperite tutte le informazioni possiamo andare a costruire cosi lo stock complessivo del patrimonio e la relativa allocazione tra le diverse classi.

 

OBIETTIVI

 

Ciascuno di noi ha dei  fabbisogni e degli obiettivi nella propria vita. Un processo di pianificazione finanziaria ci consente di definire in modo specifico gli stessi e per ciascuno già identificare un tempo di realizzazione.

Naturalmente gli obiettivi per esser tali devono esser specifici, misurabili e realizzabili nell’arco temporale definito.

Possiamo distinguere gli obiettivi in due componenti:

  • AREA PERSONALE (viaggi, realizzazione personale, mantenimento del tenore di vita dopo la pensione)
  • AREA FAMILIARE   (acquisto prima casa, acquisto casa al mare, studio dei figli, crescita patrimonio)

 

Stiamo cosi sempre più acquisendo informazioni che ci consentono poi di elaborare un corretto piano finanziario. Andiamo ora alla situazione previdenziale

 

SITUAZIONE PREVIDENZIALE

 

Una volta in possesso del reddito annuo e dell’inizio dell’attività lavorativa sarà possibile analizzare tramite tool che troviamo facilmente su internet qual è la nostra aspettativa di pensione. Un’analisi del genere (invito tutti a farla) potrebbe rivelarsi demoralizzante in quanto stando alla situazione attuale gran parte delle persone andranno in pensione con un assegno che sarà poco più che dimezzato rispetto alla sua remunerazione. Questo rende necessario curarsi dell’aspetto previdenziale sin dall’età lavorativa.

Sempre tramite tool è possibile verificare quanto versare mensilmente per raggiungere la pensione integrativa che sommata a quella principale ci consente di ottenere un reddito congruo al nostro fabbisogno. Lo Stato incentiva fiscalmente la costruzione di un rendita integrativa consentendo la piena deducibilità dei versamenti effettuati.

Quindi se ad esempio abbiamo un reddito di 30 mila euro annuali su cui paghiamo un’aliquota del 38% abbiamo la possibilità di dedurre dal reddito per il 38% quello che versiamo nella previdenza.

Un altro aspetto importante riguarda la destinazione del proprio TFR. Questi può esser lasciato in azienda o versato in un fondo pensione. La scelta di versarlo in un fondo pensione oltre a consentire una continuità nel tempo (perché in azienda nel caso di cambiamenti verrebbe liquidato), ci permetterebbe poi di godere di una tassazione nettamente più bassa (che può arrivare fino a 9% rispetto a circa il 23% della destinazione in azienda) oltre che a delle possibilità maggiori nella richiesta di anticipazione.

 

TUTELA RISCHI

 

Si tratta di un aspetto che per molto tempo è stato assente dalla pianificazione finanziaria che però sta assumendo con il tempo sempre maggiore importanza. Si è acquisito consapevolezza della necessità di tutelare la propria persona e la propria ricchezza attingendo a polizze che consentono di coprire da rischi specifici.

Penso ad esempio alle polizze sui mutui che ci consentono in caso di premorienza o inabilità temporanea e permanente di tutelare il nostro partner e i nostri figli o alle polizze sanitarie e alle polizze casa. A proposito di una polizza sanitaria un cliente mi ha confidato di aver speso 450.000 euro rispetto ai 500.000 del suo patrimonio per curare la moglie in 10 anni di malattia. Se avesse avuto una polizza sanitaria, magari sottoscritta in età giovane avrebbe mantenuto gran parte del suo patrimonio per non parlare del fatto che aver la possibilità di effettuare delle visite gratuite ci invoglia a tutelarci maggiormente.

 

SITUAZIONE CREDITIZIA ATTUALE

 

Quindi andremo ad individuare se abbiamo dei prestiti in corso ed anche qui se i tassi che paghiamo sono congrui ma se soprattutto non conviene eventualmente saldarli attingendo al patrimonio cosi da evitare il sostenimento di costi di finanziamento.

 

SPESE PROGRAMMATE A BREVE TERMINE

 

Qui andremo ad inserire spese che abbiamo in programma a brave termine e che in qualche modo ci richiedono di non investire la liquidità ma tenerla in standby in attesa della stessa. Ho previsto una menzione specifica per l’auto che è una spesa che si rinnova di volta in volta anche per prendere in considerazione anziché l’acquisto l’opzione del noleggio a lungo termine.

 

INVESTIMENTI

 

Veniamo alla componente degli investimenti dove abbiamo l’obiettivo di comprendere innanzitutto in che fase del ciclo di vita ci troviamo. Lo facciamo tramite un grafico messo a punto dal premio nobel Modigliani che ci spiega come mediamente variano i redditi i consumi, il risparmio e i debiti al variare delle nostre fasi di vita.

Infine prendendo in considerazione la composizione della piramide degli investimenti sarà importante definire il profilo finanziario. Si tratta di mettere a raggi x tre elementi: l’orizzonte temporale, propensione al rischio e gli obietti di investimento.

A questo punto abbiamo tutte le informazioni che ci consentono di effettuare un piano su misura per il nostro interlocutore.

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